Ambulatorio di diagnostica per immagini
I mezzi di contrasto (mdc) sono delle sostanze impiegate in diagnostica per immagini, principalmente in radiologia e anche in RM, per rendere meglio visibili alcune strutture del corpo umano.
In radiologia, forniscono una immagine di sè le sole formazioni corporee che interagiscono con i raggi x in maniera selettiva e definita e quindi arrestano i raggi di più o di meno delle formazioni adiacenti.
Se un organo assorbe poco le radiazioni e comunque le assorbe allo stesso modo degli organi che lo circondano, esso non risulterà visibile in modo utile sull'immagine radiografica. Questo è per esempio il caso dello stomaco, del fegato, dei reni e di molti altri organi addominali, che forniscono solo una tenue immagine sulle radiografie standard, poco o per nulla valida ai fini diagnostici.
I mezzi di contrasto per radiologia si dividono in due grandi categorie a secondo della loro costituzione chimica, che ne determina i possibili impieghi:
I mezzi di contrasto baritati sono delle sospensioni di un sale, il solfato di bario (BaSO4), dotato di intensa radiopacità: si tratta di un materiale inerte, che non viene assorbito nè metabolizzato dall' organismo. Il solfato di bario si può usare solo per gli esami del canale alimentare, dal quale viene eliminato per svuotamento naturale: apparato digerente ("pasto baritato") e clisma opaco. In queste indagini, il suo impiego risulta più utile e fornisce immagini migliori se viene abbinato a distensione gassosa del lume dei visceri cosè da ottenere la sola opacizzazione delle loro pareti con dimostrazione dei loro particolari più fini (esami a "doppio contrasto").
I mezzi di contrasto baritati non devono venire impiegati quando vi sia sospetto di occlusioni o di perforazioni del lume viscerale, poichè il mezzo di contrasto baritato non viene riassorbito dall'organismo e dovrebbe quindi essere eliminato per via chirurgica.
I mezzi di contrasto iodati sono una categoria di numerose sostanze formate da molecole anche complesse contenenti uno o più atomi di iodio. La loro struttura molecolare ne determina le diverse proprietà biologiche e i progressi della farmacologia hanno reso possibile la formulazione di mezzi di contrasto iodati compatibili con il corpo umano, sterilizzabili e iniettabili. In questo modo si sono ottenute sostanze per l'opacizzazione dei vasi (vene e arterie), dei linfatici, del canale vertebrale, dei reni per eliminazione urinaria dopo iniezione endovenosa e delle vie biliari, per eliminazione attraverso la bile.
I mezzi di contrasto iodati sono delle vere e proprie sostanze farmaceutiche, in genere ben tollerate e quasi del tutto sprovviste di effetti collaterali: questi sono stati riportati in alcuni casi, soprattutto in passato, per l'intervento di meccanismi immuno-allergici tipo shock anafilattico. I prodotti iodati attualmente in uso, formulati in maniera iso-osmotica e non ionica, hanno però fortemente ridotto l'incidenza e la gravità di queste reazioni collaterali, che tuttavia giustificano alcune precauzioni e cautele nel loro impiego.
Somministrando queste particolari sostanze diventano visibili gli organi che le contengono, o per riempimento diretto (visceri gastro-intestinali, vene e arterie, ecc.) o per eliminazione selettiva (reni e vie urinarie, vie biliari): il transito dei mezzi di contrasto attraverso i parenchimi o la loro permanenza in alcune strutture altamente vascolarizzate ne determina l'opacizzazione ("effetto parenchimografico").
L'effetto contrastografico, di qualunque tipo, ha durata transitoria e l'esame radiografico va eseguito, a seconda dei casi, subito o poco dopo l'assunzione del mezzo di contrasto.
Gli organi cosè evidenziati assumono aspetti caratteristici, che in molti casi sono di grande aiuto a raggiungere una diagnosi precoce di malattie anche gravi.
Fra gli esami radiografici più importanti che impiegano mezzi di contrasto ricordiamo:
Si è visto inoltre che i tumori maligni si accompagnano in molti casi ad un aumento della loro vascolarizzazione, con formazione di una rete arteriosa anomala e accumulo del mezzo di contrasto nel loro interno. Questa neoangiogenesi neoplastica è la base dell' impiego dei mezzi di contrasto per la diagnosi della natura delle alterazioni strutturali degli organi, utilizzandone l'iniezione arteriosa (arteriografia) ma soprattutto mediante somministrazione endovenosa durante tomografia computerizzata (TC con mezzo di contrasto).
In RM si utilizzano mezzi di contrasto che contengono atomi di un elemento raro, il gadolinio. Queste sostanze, somministrate per via endovenosa in occasione dell' esame, si fissano agli organi e si distribuiscono nei vasi in maniera simile ai mezzi di contrasto iodati per radiologia. La differenza consiste nel fatto che gli atomi di gadolinio non emettono direttamente segnali magnetici ma modificano temporaneamente le proprietà paramagnetiche delle zone del corpo in cui vanno a fissarsi. Ne risulta una modificazione del segnale raccolto dall'apparecchio e quindi dell'immagine RM.
Esistono anche dei mezzi di contrasto per ecografia, di introduzione piuttosto recente. Questi vengono iniettati per via endovenosa e servono, allo stato attuale, unicamente ad accentuare e migliorare il segnale fornito dalle strutture cardiovascolari. Essi vengono quindi utilizzati quasi esclusivamente in cardiologia (ecocardiografia) e in diagnostica vascolare (eco-doppler e color-doppler).